Ancona: continua l’occupazione e l’esperienza della “casa de nialtri”

nialtriDal 22 dicembre  continua l’occupazione di una scuola, chiusa alcuni anni fa, da parte di una settantina di senza casa (di provenienza diversa, da tutte le parti del mondo) appoggiati da una trentina di solidali. Un’azione che ha scosso la città. Forte la solidarietà attorno all’occupazione che ha permesso di avere in breve tempo reti, materassi, coperte, tavoli, viveri, ecc. per gestire la nuova situazione che si è creata. L’occupazione è il risultato di una mobilitazione ed autorganizzazione che in questo ultimo mese ha visto una lotta su più fronti di un’unica emergenza, dai picchetti antisfratto alle assemblee dei senza casa e di chi dormiva al freddo. In questo movimento e nell’occupazione tutti i compagni del Gruppo Malatesta di Ancona e dell’USI-AIT Marche sono molto attivi e presenti.

Ascolta l’intervista a un compagno del Malatesta su Radio Blackout

Guarda l’intervista ad una tv locale

Dichiarazione di Adam, a nome degli occupanti della Casa di Nialtri, esperienza autogestita ad Ancona, alla sindaca venuta per tentare di dividere gli occupanti, vendere fumo e a minacciare lo sgombero.


Qui di seguito il comunicato subito dopo l’occupazione:

CASA DE NIALTRI OCCUPATA

“Oggi, domenica 22 dicembre 2013, un’ampia rete di realtà cittadine di base ha compiuto un gesto concreto e immediato per far fronte alla stringente emergenza abitativa, liberando la Scuola Regina Margherita, un bene comune abbandonato dal 2010.

In questi ultimi mesi un movimento spontaneo e orizzontale è nato intorno e insieme a chi una casa non ce l’ha più, a chi è costretto a vivere in strada, ignorato dalle istituzioni che fa le solite orecchie da mercante. Un movimento che non delega e non aspetta che forse un domani qualcuno agisca, ma cerca di proporre nuovi percorsi reali per uscire da questa drammatica crisi e costruire insieme una collettività solidale, fatta di partecipazione, generosità e sostegno reciproco.

Liberare spazi che ci appartengono e abitarli è un primo passo, ma soprattutto dà una risposta, comunque insufficiente, a chi questo Natale lo avrebbe dovuto passare sul marciapiede, perché secondo l’amministrazione è idonea la strada, è idoneo non avere un bagno, è idoneo essere separati dai propri familiari perché non si può più pagare un affitto, quando invece ha tanti edifici abbandonati e in disuso che potrebbero ridare immediata dignità a moltissima gente. Siamo un centinaio di persone, tra cui migranti, richiedenti asilo, sfrattati per morosità incolpevole, donne, uomini e bambini che rivendicano per tutte e tutti e non per alcuni, il diritto a trovare alternative alle politiche di austerity. Intendiamo rivendicare pratiche di democrazia assoluta che superino la legalità e gli inadeguati regolamenti vigenti per mettere al centro i diritti fondamentali di ciascuno di noi.

Da oggi Ancona si sveglia più ricca, con un nuovo grande spazio autogestito, solidale e antirazzista.”

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