L’assalto al campo Rom di Torino, una lucida azione razzista, è l’ultimo episodio di un esclation di violenza. Le leggi ed i provvedimenti razziali hanno dati i loro frutti. L’odio profondo verso i migranti, creato ad hoc da governi e partiti, ha prodotto un nemico ben delineato: la comunità Rom, in passato sterminata dai nazisti e oggi aggredita con le leggi e con il fuoco dai meccanismi della democrazia. Nel 2008 a Ponticelli, vicino a Napoli, l’aggressione ai Ron di via Malibrand fu scatenata dalla falsa accusa ad una ragazza rom. Nel 2007 ad Opera la marcia razzista guidata dai politici della Lega Nord e di An diede fuoco alle baracche e costrinse gli abitanti ad andarsene. Il progrom di Torino è la conseguenza degli appelli delle istituzioni democratiche contro i migranti, i lavoratori schiavi dei campi del Sud e quelli dei cantieri del Nord e delle cooperative dell’hinterland milanese, uomini e donne ricattati dallo Stato per la loro provenienza geografica. E’ bastata la bugia di una ragazza, generata da un costesto autoritario che la obbligava a giustificare i suoi comportamenti, a scatenare la violenza contro coloro che vengono presentati ogni giorno come soggetti di cui disfarsi, sacrificabili per qualsiasi pretesto.
Pochi giorni dopo a Firenze un membro Casa Pound ha sparato contro sei uomini senegalesi che esponevano la propria merce. Due sono morti, Modou Samb e Mor Diop, gli altri quattro gravemente feriti.
Un simile orrore non è futto di una follia individuale. Un giorno dopo l’altro la canea razzista continua a causare vittime. I C.i.e. e il meccanismo delle deportazioni, l’infame ricatto che vede il permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro, obbligando i lavoratori migranti ad accettare condizioni schiavistiche pur di non perdere un pezzo di carta, ricordano molto da vicino i meccanismi di segregazione razziale nazisti e fascisti In diverse occasioni esponenti della Lega Nord, tra cui l’ex ministro dell’interno Roberto Maroni hanno affermato pubblicamente che sui migranti si sarebbe dovuto sparare.
La Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana punta il dito contro chi ha armato le mani di chi ha compiuto la stragi di Torino e di Firenze. Dal grande corteo di Firenze in solidarietà alla comunità senegalese alle rivolte nei campi degli schiavi del Sud, ai cancelli delle cooperative dei caporali, mentre dentro i Cie i migranti bruciano le loro gabbie come a Lampedusa, esiste una resistenza antirazzista sempre più cosciente.
Solidarietà alla comunità Rom, a quella senegalese e alla resistenza popolare di migrant* e antirazzist* che ogni giorno lottano insieme per estirpare il cancro del razzismo.
Commissione Antirazzista della FAI