Cie di Gradisca. Si naviga a vista

“Cie di Gradisca. Si naviga a vista” Così scrivono i giornali locali in questi giorni. nonostante un’estate tranquilla il fuoco continua a covare sotto le ceneri. 
Nella notte tra domenica e lunedì sette tunisini hanno tentato di darsela a gambe. Il tentativo di fuga sarebbe stato preceduto preceduto da un principio di rivolta sedato dalla polizia con le consuete buone maniere. 
La tentata fuga è avvenuta nella “zona rossa” appena ristrutturata e, quindi, in teoria, avrebbe dovuto essere “sicura”. Il nuovissimo allarme non ha funzionato con grande disappunto dei sindacati di polizia che ironicamente dicono: “Ora gli ospiti scappano in 15 secondi anziché in 7 come una volta”.
Altra nota dolente sono le condizioni della struttura. Se infatti i lavori di sistemazione paiono procedere i dipendenti del consorzio Connecting People lamentano: «Sono mesi che ogni qual volta piove, entra l’acqua e crea dei grossi disagi ma dopo le ultime piogge la situazione si è aggravata: il controsoffitto è caduto a pezzi e il centralino, zona nella quale ci sono varie apparecchiature con presa elettrica, si è completamente allagato, rendendo l’ambiente molto pericoloso». A ciò si aggiungono i continui ritardi nell’erogazione dei salari. E’ stato confermato che il cambio di gestione è congelato a inizio del prossimo anno. Riassumendo: immigrati che si incazzano e cercano di evadere, lavori di ristrutturazione che non paiono servire a nulla, condizioni della struttura pessime, paghe che non arrivano e cambio di gestione bloccato. Il 2011 continua a non essere un buon anno per il CIE di Gradisca. Speriamo che peggiori.
Leggi qui la rassegna stampa di questi giorni.

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