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Un ragionevole bilanciamento

Il 17 dicembre la Consulta ha dichiarato incostituzionale l’applicazione del reato di clandestinità a chi è troppo povero per potersene andare. Se ne va così un altro pezzo del dispositivo legislativo messo in piedi dal governo. In luglio era stata dichiarata incostituzionale “l’aggravante di clandestinità”, ossia quella simpatica norma che stabiliva una pena più grave per i senza documenti.
Questa volta a sollevare il caso è stato il tribunale di Voghera, che si è trovato di fronte una donna, costretta a dormire in un sottoscala al freddo, priva di qualsiasi mezzo di sostentamento.
Il tribunale di Voghera ha contestato che la legge non prevedesse l’inapplicabilità del reato in caso di “gravi impedimenti”. Gli stessi “gravi impedimenti” che impongono al giudice di non condannare chi non se ne va la prima volta che gli viene notificato l’ordine di l’allontanamento, non sono previsti quando il clandestino viene raggiunto dal decreto di espulsione.
In altri termini se ti becco senza documenti e sei così povero da non poterti pagare il viaggio non posso sanzionarti, ma se ti becco di nuovo, ti do l’espulsione: se tu non prendi i piedi, il carrello portatutto e ti levi di torno ti condanno ad una pena che può arrivare anche a cinque anni. La consulta, bontà sua ha considerato tutto ciò “manifestamente irragionevole” perché ci deve essere “un ragionevole bilanciamento tra l’interesse pubblico all’osservanza dei provvedimenti dell’autorità, in tema di controllo dell’immigrazione illegale, e l’insopprimibile tutela della persona umana”. Per questi signori in toga il controllo delle persone immigrate è di “interesse pubblico” ma non bisogna esagerare!
A noi sembra “manifestamente irragionevole” che qualcuno, con o senza, “gravi impedimenti” sia sanzionabile perché vive dove ha scelto di vivere. A noi sembra “manifestamente irragionevole” che vi siano frontiere, guardie, giudici. C’è chi pensa che siamo pazzi, ma a ben guardare cosa capita in questo mondo fatto di frontiere, guardie e giudici ci pare sia manifestamente ragionevole volerli cancellare. Tutti.
Questo non toglie che ci faccia piacere che questa legge perda i pezzi per strada, ci mancherebbe!
Ha fatto meno piacere al deputato leghista Reguzzoni che nel question time del 22 dicembre alla Camera ha dichiarato che vorrebbe che la Corte costituzionale fosse sottoposta “al giudizio del popolo”
Il ministro dell’Interno Maroni nella sua replica ha sostenuto che il governo sta preparando le contromisure, eventualmente inserendole nell’ennesimo ddl sicurezza in discussione al Senato.
Sul sito dell’Asgi potete leggere le motivazioni della sentenza della Consulta.
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