Cie di Gradisca: dopo le rivolte, le condanne

Dal Messaggero Veneto dell’8 settembre 2010
Cie, capi-rivolta condannati
Sono stati condannati a otto mesi di reclusione, senza condizionale, i due maghrebini accusati di aver capeggiato la rivolta scoppiata, nella notte fra il 28 e il 29 agosto al Cie di Gradisca, che ha causato sei feriti tra i militari chiamati a svolgere il servizio di vigilanza nella struttura di via Friuli.
La sentenza è stata pronunciata ieri, attorno a mezzogiorno, dal gup Massimo Vicinanza, che ha riconosciuto gli imputati colpevoli del reato di violenza a pubblico ufficiale: caduti invece i capi di imputazione relativi a lesioni e danneggiamento, dei quali erano stati accusati in un primo momento gli immigrati. Il processo è stato celebrato con la formula del rito abbreviato. Il pm Luigi Leghissa, pur riconoscendo agli imputati le attenuanti generiche per le difficili condizioni che la permanenza al Cie comporta, aveva chiesto per i due un anno e tre mesi di reclusione. Rimangono, dunque, rinchiusi nella casa circondariale di via Barzellini L.A., 24enne marocchino, e il 25enne tunisino G.N., che nei giorni scorsi si era inferto profonde ferite agli avambracci con un’arma da taglio. L’avvocato difensore dei due immigrati, Flavio Samar, attenderà ora che la sentenza venga depositata per presentare eventualmente l’istanza per l’ottenimento dei domiciliari, che i maghrebini dovrebbero in ogni caso scontare nelle strutture del Cie. I due, ospitati dal centro gradiscano rispettivamente da luglio e marzo, erano già stati condannati lo scorso anno a otto mesi di reclusione per violazione della Bossi-Fini.

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