Milano. Picchetti, barricate: bloccati i camion alla Billa

Villamaggiore, 29 ottobre 2010. Il picchetto comincia alle cinque del mattino, alla rotonda che porta ai due ingressi, uno per i camion in entrata e uno per quelli in uscita. Così parte la giornata di sciopero generale degli immigrati in provincia di Milano. Indetto dalla Cub, vi aderiscono USI-AIT, Si.Cobas e, a Bari, Cib-Unicobas.
Siamo alla Billa, dove da settimane, va avanti la lotta contro il cottimo, per la restituzione dell’indennità di mensa. Ma non solo. I lavoratori della Cooperativa C.L.O., che ha in appalto il magazzino di Villamaggiore e gran parte dell’ortomercato, sono quasi tutti immigrati. Gente che la dignità e la libertà la battaglia contro le leggi che li fanno schiavi.
Il picchetto alla Billa si sposta presto davanti ai cancelli. I camion non entrano, gli operai nemmeno: si forma lentamente una coda di oltre due chilometri. Il picchetto diventa sempre più forte – almeno centocinquanta persone tra lavoratori e solidali. I caporali della cooperativa che lo scorso 18 ottobre avevano violentemente provocato il picchetto, stanno nascosti dietro i carabinieri schierati in assetto antisommossa.
È gente che non guarda in faccia nessuno: in questo settore l’ndrangheta la fa da padrone.
Una barricata va in fiamme. Una barriera in più e un po’ di caldo in una mattina ghiacciata. Alle nove il picchetto si scioglie. Pochissimi entrano, gli altri si dirigono verso il centro, dove, alle 9,30 c’è il corteo. I caporali provano a provocare i compagni che vanno al parcheggio: sale la tensione, la polizia si schiera ancora a difesa dei cani da guardia della cooperativa.
L’antirazzismo da queste parti ha il sapore aspro e seducente della lotta di classe.

Aggiornamento delle 13.
Il corteo, partito da piazzale Cairoli alle 10, si è ingrossato lungo il cammino. Oltre duemila i partecipanti. Arrivati in piazza duomo i manifestanti, in testa gli immigrati, ha deciso di proseguire verso la prefettura. Tra gli slogan più gettonati “No alla sanatoria truffa”, “permesso di soggiorno per tutti”.

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