Archivi del giorno: 4 Dicembre 2010

Torino. Condanne, pestaggi umiliazioni per i ribelli del CIE

Sabato 4 dicembre. Il 2 dicembre sei immigrati tunisini sotto processo per la rivolta dello scorso 14 luglio sono stati condannati dal tribunale di Torino. Accolte dai giudici le richieste del PM di pene comprese tra l’anno e mezzo e i due anni e otto mesi. Ai tre con meno di due anni è stata concessa la sospensione condizionale e sono stati ricondotti al CIE. Messi in isolamento in una sezione senza riscaldamento hanno protestato, chiedendo di essere trasferiti nelle aree comuni. La risposta è stata chiara e secca: un ragazzo è stato pestato e portato non si sa dove. Secondo Hassan, uno dei suoi due compagni, potrebbe essere in infermeria oppure in carcere. Lo stesso Hassan, condotto dal giudice di pace per la convalida, è stato obbligato, unico tra altri cinque, ad una umiliante perquisizione personale. I due tunisini sono ora in sciopero della fame.
Chi volesse protestare per quest’ennesimo sopruso può chiamare il CIE e dire la propria. Questi sono i numeri: 011 5588778 – 011 5588815
Ascolta qui la testimonianza di Hassan ai microfoni di radio Blackout
Questa sera – alle 19 – presidio solidale al CIE di corso Brunelleschi.
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Gradisca. Voci da oltre muro

“Siamo scappati da un paese con una dittatura, siamo trattati peggio che sotto la dittatura: pensavamo di essere in un paese democratico, un paese dove puoi ragionare ma qui non c’è niente di quello che avevamo sentito e saputo.”
Così racconta l’Italia un immigrato chiuso nel CIE di Gradisca.
Ascolta due interviste realizzate da un’attivista della “Tenda per la Pace e i Diritti”: offrono uno spaccato della vita nelle gabbie, un limbo al quale un prigioniero dice di preferire il carcere. Le foto che accompagnano le voci sono state scattate all’interno del CIE. Basta un’occhiata ai tavoli imbullonati a terra, ai graffiti, alle labbra cucite per sapere che questo è un lager, un lager della democrazia.
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