Presidi contro il CIE in Friuli-Venezia Giulia

18 05 13 trieste CIEDa molti anni (da ben prima che venisse aperto nel 2006) per il movimento anarchico in Friuli-Venezia Giulia la lotta contro il CIE di Gradisca è stata un impegno importante. Pur con alti e bassi, pur se non sempre in modo continuativo, l’attenzione verso ciò che succedeva dentro il lager isontino non è mai venuta meno. L’ultima iniziativa significativa contro il campo si era svolta nel marzo del 2011: in occasione dell’ ”anniversario” dei cinque anni dall’apertura (a suon di manganellate sui manifestanti) i gruppi e le realtà anarchiche riunite nel “Coordinamento libertario contro i CIE” avevano dato vita ad un presidio con oltre 200 partecipanti che, per varie ore, avevano sparato musica e discorsi solidali davanti alle mura del centro nonché effettuato spontaneamente un blocco della statale (per questo erano arrivate nei mesi successivi decine di multe).  Quest’anno si è deciso (anche sull’onda dell’impegno anticarcerario che ha visto numerose iniziative fra Tolmezzo, Udine e Pordenone) di rilanciare l’iniziava sul tema. Come “Coordinamento regionale contro il CIE”, nuova denominazione creata per allargare ancora di più la partecipazione a realtà e individualità non anarchiche, si è lanciato un presidio per il 1 giugno davanti al CIE. Per pubblicizzare la manifestazione e tornare a parlare di questi temi si è deciso di effettuare delle iniziative locali nelle settimane precedenti. E così sabato 18 si sono svolti in contemporanea due presidi uno a Trieste e uno a Pordenone.

A Trieste come Gruppo Anarchico Germinal avevamo anche organizzato un’assemblea pubblica i primi di maggio per presentare e allargare la partecipazione alle iniziative. Dall’assemblea è venuta fuori l’idea di lanciare il presidio del 18 come “Assemblea contro i CIE”. Una splendida e inaspettata giornata di sole ci ha accolto assieme a…un banchetto della Lega che raccoglieva firme contro i clandestini nella nostra stessa piazza! Incredibilmente infatti la questura aveva autorizzato entrambe le iniziative in contemporanea senza battere ciglio. Si è deciso di procedere come previsto, convinti che ben presto i razzisti avrebbero fatto fagotto non appena capito che non era la giornata e la piazza giusta per loro. Dalle 17 quasi un centinaio di compagn*, simpatizzanti e antirazzisti hanno affollato il presidio allestito con un banchetto con materiali informativi, diffusione del nuovo dossier sul lager di Gradisca, pannelli, video, impianto audio per gli interventi e un grande striscione “Chiudiamo i lager di stato. Né a Gradisca né altrove!”. Centinaia le persone che si sono fermate a leggere i tabelloni, a vedere il banchetto e a prendere il volantino (finito a metà pomeriggio). Appena sono iniziati gli interventi al megafono che spiegavano le nostre ragioni per essere in piazza e denunciavano le leggi razziste lo sparuto manipolo di leghisti hanno capito che non era aria (hanno raccolto meno di dieci firme per la loro petizione razzista) e hanno smontato il loro gazebo e se ne sono andati fra gli sfottò degli antirazzisti. A quel punto il presidio si allargato occupando tutta la piazza. Verso le 19 come previsto si è svolta la performance teatrale del Living Theatre “LasciateCIEntrare” che ha coinvolto e incuriosito centinaia di passanti. Generale la soddisfazione per la giornata che ha visto anche molte persone informarsi per partecipare al presidio che ci sarà a Gradisca. Anche a Pordenone il presidio (indetto dal Coordinamento antifascista unitario che vede fra i principali promotori gli anarchici) ha avuto una buona riuscita con alcune decine di partecipanti (fra cui diversi immigrati) che hanno animato piazzetta Cavour con vari interventi al microfono e diffusione del dossier sul CIE. Anche qui forte è la tensione a essere in tanti a Gradisca il 1 giugno. A Udine invece è prevista una proiezione video sabato 24 nel nuovo spazio sociale della ex caserma Osoppo. L’appuntamento del 1 giugno alle 18 davanti al CIE di Gradisca sta crescendo.(questo report apparirà su Umanità Nova

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