Cie di Gradisca. Rivolta quotidiana. Un arresto

È tornata calda anzi caldissima la situazione nella struttura isontina. Dopo le tensioni dei giorni scorsi non accenna a calmarsi la situazione dentro il CIE. Uno dei quattro tunisini che si erano cuciti le labbra, è riuscito a fuggire dall’ospedale di Cattinara, dove era stato ricoverato. Gli altri tre rifiutano le cure.
Secondo quanto riferisce oggi il Piccolo “intere sezioni del CIE sarebbero in mano ai detenuti” e ieri sarebbe scoppiata una rivolta con materassi bruciati e suppellettili distrutte.
Le continue proteste e gli svariati tentativi di fuga continuano a innervosire sbirri e istituzioni che si chiedono preoccupati che cosa potrebbe succedere se il centro – dopo lo svuotamento e i lavori – tornasse ad ospitare 250 immigrati. Oggi, dopo le rivolte e i danneggiamenti, a Gradisca ce ne sono meno della metà. E, anche così, la questura definisce il centro “una polveriera”.
Leggi gli articoli di oggi.

Aggiornamento del 24 novembre. Non accenna a calare la tensione nel CIE. Apprendiamo inoltre che lunedì 22 un immigrato, accusato di essere stato tra gli animatori delle proteste di quel giorno, è stato arrestato. Qui l’articolo.

Questa voce è stata pubblicata in C.I.E., cronache, gradisca, rassegna stampa e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.