Milano. Una Torre davanti alla Scala

Martedì 7 dicembre. C’erano i lavoratori dello spettacolo, c’erano gli studenti in lotta contro la riforma Gelmini, c’erano anche gli immigrati e gli antirazzisti. E c’era una torre di legno e cartone, simbolo della ciminiera di via Imbonati occupata per 28 giorni da immigrati in lotta contro la sanatoria truffa. Da questa torre in tanti hanno raccontato le loro storie di lavoratori/schiavi e della lotta contro un apparato legislativo che picchia duro chi non si inginocchia. Nelle stesse ore, dall’aeroporto di Bologna veniva deportato Abder, uno dei due immigrati rimasti sino allo stremo sulla torre.
Siamo davanti al teatro alla Scala, dove, come ogni 7 dicembre, c’è la prima. La polizia è presente in forze: nel teatro si rappresenta la consueta sfilata di politici, starlette, imprenditori. Sullo sfondo c’è anche la musica, ma lo spettacolo che conta è quello del potere che esibisce se stesso. Non sono ammesse contestazioni.
Una prima carica accoglie un gruppo di studenti che arrivava in piazza, una seconda prende alle spalle i manifestanti che erano già lì da qualche ora. Studenti, lavoratori, immigrati antirazzisti resistono alle cariche: la giornata si conclude con un corteo spontaneo sino a S. Babila.
In via Imbonati il presidio degli immigrati continua. Giorno e notte.

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