Brescia. Siamo tutti sulla gru

Sabato 6 novembre. Le cariche e la distruzione del presidio permanente non hanno fermato la lotta degli immigrati bresciani. Anzi. Da una settimana sei immigrati resistono su una gru del cantiere della metropolitana in via S. Faustino. Oggi un nuovo corteo ha invaso le strade della città. Migliaia e migliaia di persone, tantissimi gli immigrati, hanno sfilato contro la sanatoria truffa, per il permesso di soggiorno, per la casa e la dignità dei lavoratori immigrati, ricattati ogni giorno da leggi che li vogliono schiavi sottomessi.
Partito da piazza della Loggia intorno alle 15,30 il corteo si è ingrossato lungo il percorso. Prima sosta sotto la gru, verso la quale è partita un’ovazione di sostegno. La polizia in assetto antisommossa si è schierata sotto per l’intero pomeriggio. Il corteo è poi proseguito sino alla stazione ferroviaria e dopo un lunghissimo giro è tornato alla gru, dalla quale ha parlato uno degli immigrati in lotta.
Un corteo molto vivo: tanti slogan, interventi, petardi a segnare un percorso che non si ferma certo oggi e lancia un segnale forte a quanti, un po’ ovunque, lottano contro l’ennesima trappola architettata da un governo che nega un futuro ai tanti che emigrano per avere un’opportunità di vita dignitosa.
Presenti anche gruppi di immigrati e antirazzisti dal resto della Lombardia, dal Trentino, Veneto, Friuli, Emilia.
Tra i tantissimi striscioni quello contro le espulsioni dei rom, i destinatari dell’ultimo pacchetto “sicurezza” del ministro dell’interno Maroni.

Pubblicato in brescia | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Brescia. Siamo tutti sulla gru

Milano: 9 immigrati su una torre

Milano, 5 novembre. È cominciato tutto con un presidio solidale con gli immigrati bresciani che da una settimana resistono su una gru della metropolitana, dopo le cariche e la distruzione del presidio permanente contro la sanatoria truffa.
Poi anche a Milano la protesta è salita in alto. In 9 sono montati sulla torre Maciachini della ex “Carlo Erba”. In una lettera aperta diffusa in serata scrivono “Ci siamo stufati di essere trattati come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro per salari più bassi di quelli dei nostri colleghi, addetti ai lavori più duri e dequalificati anche se abbiamo lauree e professionalità alte, guardati sempre male se camminiamo per la strada o chiacchieriamo nelle piazze come se fossimo tutti delinquenti”. “Siamo ‘spremuti’ quando serve fare cassa da uno Stato che in cambio non ci dà nulla, nemmeno la dignità di essere riconosciuti come persone e non come stranieri. Per questo ora diciamo basta, chiediamo il rispetto che si deve a persone che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e al benessere di questa Italia. Chiediamo che venga concesso il permesso di soggiorno a tutti coloro che hanno partecipato alla sanatoria, che in quanto tale deve ‘sanare’ tutte le irregolarità precedenti, compresa la posizione di chi ha il reato di clandestinità”.
In serata è circolato un sms del Comitato Antirazzista Milanese: “portate solidarietà, cibo e sacchi a pelo”. La notte è lunga e fredda. Metafora reale dei tempi che corrono, nel giorno dell’ennesimo pacchetto sicurezza, che da il foglio di via alle prostitute e deporta i rom.

Aggiornamento al 6 novembre. Gli immigrati sulla torre, un cimelio della Milano industriale nel cuore di una zona popolare, sono decisi a resistere. In serata i solidali radunati sotto erano circa una cinquantina. Il presidio andrà avanti giorno e notte.

Pubblicato in cronache, milano | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Milano: 9 immigrati su una torre

CIE di Gradisca: fra assoluzioni e tensioni

E’ finito ieri uno dei processi che vedeva coinvolti i militanti antirazzisti che in questi anni si stanno battendo contro il CIE di Gradisca. Stavolta tutti i 24 imputati (fra cui numerosi anarchici del Coordinamento Libertario regionale contro i CIE) sono stati assolti.
Qui la rassegna stampa.
Intanto il CIE continua a navigare in brutte acque fra dipendenti incazzati per gli stipendi non pagati, capienza ridotta e tensioni e tentativi di fuga.

Pubblicato in cronache, gradisca, rassegna stampa | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su CIE di Gradisca: fra assoluzioni e tensioni

Brescia. La polizia carica gli immigrati, in nove salgono su una gru. Un arresto

Sabato 30 ottobre. Il corteo contro la sanatoria truffa era stato vietato con il pretesto che in centro, ma in un’altra zona, c’era un raduno degli alpini. Un migliaio tra immigrati e antirazzisti è partito ugualmente: la celere di Padova ha caricato. Alla fine il bilancio è stato di 10 feriti e un arrestato.
Nove immigrati sono saliti su una gru del cantiere della metropolitana in piazza Battisti: sono indiani, pachistani, senegalesi, marocchini. Staranno là finché sulla questione della sanatoria colf e badanti non sarà aperto un tavolo di trattativa. Chiedono anche la riapertura del presidio permanente davanti alla prefettura, demolito dalla polizia. Il vicesindaco di Brescia, il leghista Rolfi, ha approfittato delle cariche per mandare le ruspe a distruggere la baracca degli immigrati in lotta dal 28 settembre.

Le cariche e la distruzione del presidio dimostrano un allineamento crescente tra governo locale, prefettura, questura e ministero dell’Interno, decisi a spazzare via una protesta che potrebbe diventare esemplare. Un presidio che dura(va) da oltre un mese era diventato intollerabile, perché indice di un protagonismo dei lavoratori immigrati che rompe lo stereotipo che li vorrebbe piegati al ricatto del lavoro “che rende libero”, chi accetta le catene della schiavitù legale imposta agli stranieri poveri nel nostro paese. Da ieri i nove appollaiati sulla gru sono il simbolo concreto di una lotta che non si piega alla violenza del governo.
Di seguito il comunicato della Rete “Diritti per tutti”
Continua a leggere

Pubblicato in brescia, cronache | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Brescia. La polizia carica gli immigrati, in nove salgono su una gru. Un arresto

Milano. Picchetti, barricate: bloccati i camion alla Billa

Villamaggiore, 29 ottobre 2010. Il picchetto comincia alle cinque del mattino, alla rotonda che porta ai due ingressi, uno per i camion in entrata e uno per quelli in uscita. Così parte la giornata di sciopero generale degli immigrati in provincia di Milano. Indetto dalla Cub, vi aderiscono USI-AIT, Si.Cobas e, a Bari, Cib-Unicobas.
Siamo alla Billa, dove da settimane, va avanti la lotta contro il cottimo, per la restituzione dell’indennità di mensa. Ma non solo. I lavoratori della Cooperativa C.L.O., che ha in appalto il magazzino di Villamaggiore e gran parte dell’ortomercato, sono quasi tutti immigrati. Gente che la dignità e la libertà la battaglia contro le leggi che li fanno schiavi.
Il picchetto alla Billa si sposta presto davanti ai cancelli. I camion non entrano, gli operai nemmeno: si forma lentamente una coda di oltre due chilometri. Il picchetto diventa sempre più forte – almeno centocinquanta persone tra lavoratori e solidali. I caporali della cooperativa che lo scorso 18 ottobre avevano violentemente provocato il picchetto, stanno nascosti dietro i carabinieri schierati in assetto antisommossa.
È gente che non guarda in faccia nessuno: in questo settore l’ndrangheta la fa da padrone.
Una barricata va in fiamme. Una barriera in più e un po’ di caldo in una mattina ghiacciata. Alle nove il picchetto si scioglie. Pochissimi entrano, gli altri si dirigono verso il centro, dove, alle 9,30 c’è il corteo. I caporali provano a provocare i compagni che vanno al parcheggio: sale la tensione, la polizia si schiera ancora a difesa dei cani da guardia della cooperativa.
L’antirazzismo da queste parti ha il sapore aspro e seducente della lotta di classe.

Aggiornamento delle 13.
Il corteo, partito da piazzale Cairoli alle 10, si è ingrossato lungo il cammino. Oltre duemila i partecipanti. Arrivati in piazza duomo i manifestanti, in testa gli immigrati, ha deciso di proseguire verso la prefettura. Tra gli slogan più gettonati “No alla sanatoria truffa”, “permesso di soggiorno per tutti”.

Pubblicato in cronache, milano | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Milano. Picchetti, barricate: bloccati i camion alla Billa

CIE di Torino. Sale la tensione

Mercoledì 27 ottobre. Metà dei settanta algerini, trasferiti dalla Sardegna con un volo speciale, dopo la rivolta che ha reso inagibile il CPA di Elmas, sono rinchiusi in corso Brunelleschi.
Tenuti isolati dagli altri prigionieri temono un’espulsione imminente. Il 20 ottobre il console algerino è andato al CIE per i “riconoscimenti” di rito. In genere questo è il segnale di una prossima deportazione.
Il 26 ottobre scoppia una protesta: gli immigrati fanno a pezzi quello che capita. Alla fine tre di loro vengono arrestati e tradotti al carcere delle Vallette.
Non si può escludere che stiano preparando un nuovo volo speciale. Chi alza la testa e non molla fa paura. Paura che il gusto irrefrenabile per la libertà si diffonda alle altre gabbie per senza carte.

Pubblicato in C.I.E., cronache, torino | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su CIE di Torino. Sale la tensione

Trapani. Musica per un lager

Trapani, mercoledì 20 ottobre. L’Ensamble Ricciotti tiene un concerto nel cortile dell’Istituto “Serraino Vulpitta”. Il “Vulpitta”, oltre che casa per anziani, è anche prigione per immigrati, un CIE.
Il 25 ottobre il Coordinamento per la pace invia ai musicisti una lettera aperta, che narra la cruda realtà dei CIE e ricorda la tragica storia di quello trapanese.
Non sappiamo se i musicisti olandesi abbiano cambiato idea. Sappiamo però che chi suona in un lager, diventa – che lo voglia o no, che lo sappia o no – complice di chi chiama i prigionieri “ospiti” e le gabbie che li chiudono “alberghi”. 

Aggiornamento. La risposta a chi si illude che bastino un po’ di violini e far sparire la puzza e le gabbie di una prigione, l’hanno data, senza troppe parole, gli immigrati stessi. Nella serata di martedì 26 ottobre una cinquantina di reclusi del “Vulpitta” ha attaccato la polizia, lanciando suppellettili contro gli agenti. L’ultima di una lunga serie di proteste, fughe e rivolte. 
Di seguito la lettera inviata all’Ensamble Ricciotti.
Continua a leggere

Pubblicato in C.I.E., cronache, trapani | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Trapani. Musica per un lager

Torino. Arrestati due rifugiati

Torino mercoledì 20 ottobre, stazione di Porta Nuova. Quattro ragazzi vengono fermati dalla polizia al binario dove uno di loro sta per partire. Hanno fretta, chiedono agli agenti della Polfer di rinunciare alla perquisizione dei bagagli, perché il treno è in partenza. Niente da fare. Anzi. I poliziotti trascinano in guardiola i quattro. Due finiscono alle Vallette con l’accusa di lesioni e resistenza, gli altri hanno in tasca una denuncia per resistenza.
Il conto non vi torna?
Dimenticavamo un particolare senza apparente importanza. I quattro ragazzi sono etiopi. I documenti in regola, il biglietto pagato, lo status di rifugiati non sono bastati. Sono neri e tanto basta.
Una delle tante storie (in)credibili nell’Italia del razzismo di Stato.
Di seguito il comunicato del csoa Gabrio.

Aggiornamento. Sabato 23 ottobre Bebi e Malaku sono stati rilasciati e sono tornati a “casa bianca”, che tra pochi giorni festeggia i due anni di occupazione.

Continua a leggere

Pubblicato in cronache, torino | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Torino. Arrestati due rifugiati

Gradisca: 1,6 milioni di euro per il CIE

Ne parlano da tempo ma ora sembra che inizino davvero. Stiamo parlando dei lavori di ristrutturazione e “messa in sicurezza” del Cie di Gradisca. Come tutti sanno le continue fughe e rivolte (tanto da farlo ribattezzare “il colabrodo”) hanno notevolmente danneggiato la struttura nonchè ridotto la capienza. Ma pur di tamponare una situazione ingestibile hanno trovato i soldi e fatto il bando. Un bel po’ di soldi pubblici ancora una volta sottratti ai servizi sociali per alimentare la macchina infernale dei CIE.

Rassegna stampa qui

Pubblicato in C.I.E., gradisca, rassegna stampa | Commenti disabilitati su Gradisca: 1,6 milioni di euro per il CIE

Milano. Sciopero, picchetti, resistenza operaia alla Billa

Milano, lunedì 18 ottobre. Siamo a Villamaggiore, dove ci sono i magazzini della Billa – ex Standa, in appalto alla cooperativa C.L.O. (Cooperativa Lavoratori Ortomercato). La C.L.O. ha oltre 2000 dipendenti e gestisce una buona fetta dell’ortomercato milanese di via Lombroso.
I lavoratori – in buona parte immigrati – sono in sciopero.
Il picchetto si forma davanti ai cancelli del polo logistico intorno alle cinque e mezza del mattino. Ben oltre il centinaio i partecipanti: una trentina di operai della C.L.O., altri trenta delle cooperative che lavorano e Brembio, Liscate, Settala, Varedo e i licenziati di Cerro al Lambro. A questi si aggiungono una cinquantina di solidali del comitato antirazzista, del sindacato di base, dei centri sociali.
Continua a leggere

Pubblicato in cronache, milano | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Milano. Sciopero, picchetti, resistenza operaia alla Billa

Torino. Due processi in un giorno

Le lotte degli immigrati nei CIE finiscono spesso in tribunale. Il 18 ottobre è entrato nel vivo il processo contro sei immigrati per la rivolta di luglio al CIE di corso Brunelleschi.
Lo stesso giorno è toccato ad altri due prigionieri del CIE, arrestati dopo la protesta del 17 agosto.
Di seguito una breve cronaca.
Continua a leggere

Pubblicato in C.I.E., cronache, torino | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Torino. Due processi in un giorno

Brescia. “Se permesso non sarà, resteremo sempre qua”

Brescia, 14 ottobre. Oltre 500 immigrati hanno manifestato davanti al Municipio in piazza della Loggia per rispondere alle avvisaglie di sgombero del presidio permanente di via Lupi di Toscana. Il vicesindaco leghista Rolfi ha più volte insultato e minacciato gli immigrati in lotta contro la sanatoria truffa.
Arun, Mustapha, Mohammed, Lai e i tanti altri immigrati in corteo l’hanno ribadito a gran voce: “la lotta non si fermerà fino all’ottenimento dei permessi di soggiorno, non abbiamo nulla da perdere, siamo stati sfruttati in nero per tanti anni e abbiamo pagato migliaia di euro per questa sanatoria, non ci faremo intimidire”. “Se permesso non sarà, resteremo sempre qua!”
Per info e approfondimenti clicca qui

Pubblicato in brescia, cronache | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Brescia. “Se permesso non sarà, resteremo sempre qua”

CIE in Veneto. La frenata di Maroni

Padova, 14 ottobre. A Verona, l’11 giugno Maroni aveva detto che il CIE in Veneto si sarebbe fatto entro l’anno. Quattro mesi dopo, al vertice sulla sicurezza alla prefettura di Padova, fa una rapida retromarcia. “Prima della fine del 2010 sceglieremo il sito in cui sorgerà, ma il Cie nascerà nel 2011”. Maroni inoltre boccia il sito di Zelo nel Polesine, caldeggiato dall’assessore regionale alla sicurezza, Giorgetti.
Per Giorgetti l’ex base nato di Zelo è il luogo perfetto per il CIE, perché fuori dall’abitato ma vicina all’aeroporto “Catullo” di Verona. Un posto lontano dagli occhi e dalle orecchie ma comodo per le deportazioni.
Cosa chiedere di più? Probabilmente il rischio di elezioni anticipate preoccupa Maroni, ma non Giorgetti che dichiara “Si deve andare avanti, magari si perderà qualche voto nel Comune deputato ad ospitare il Cie ma se ne guadagnerà una valanga nel resto del Veneto”.
Maroni è sicuro “di convincere chiunque sull’aspetto positivo di avere un Cie, perché vuol dire avere più polizia, più carabinieri in loco e la sicurezza che gli immigrati clandestini vengono individuati ed quindi espulsi”.
Per fortuna non tutti saltano di gioia all’idea di un nuovo CIE con il suo contorno di poliziotti, carabinieri e militari. E qualcuno si prepara a mettergli i bastoni tra le ruote.

Pubblicato in C.I.E., cronache | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su CIE in Veneto. La frenata di Maroni

Un volo speciale per i ribelli di Elmas

Mercoledì 13 ottobre. Li hanno portati via con un volo speciale: da Cagliari a Torino e da lì a Milano. I ribelli del cpa di Elmas, ormai inagibile dopo la rivolta dell’11 ottobre, sono stati caricati su un aereo che ha fatto scalo a Torino alle 16,40. Ed è poi ripartito alla volta di Milano alle 17,20. Al momento non abbiamo notizia di quanti immigrati siano stati trasferiti. Secondo quanto riferisce un compagno di NoBorderSard nel cpa di Elmas c’erano circa un centinaio di “ospiti”. È possibile che li abbiano smistati nei CIE di Torino e Milano.
L’Unione Sarda, in una nota diffusa in serata, scrive che “Alle prime ore del mattino nel Centro di prima accoglienza di Elmas è iniziata la procedura di trasferimento di circa 70 cittadini nordafricani verso i Cie presenti nella penisola.”
Nonostante il ministero dell’Interno abbia agito in silenzio, tuttavia gli antirazzisti torinesi hanno avuto buon fiuto e nel pomeriggio una decina si è fatta un giro all’aeroporto.
A Caselle c’era un imponente schieramento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, oltre ad un folto gruppo di Digos. Segno di qualche evento eccezionale.
Aperto lo striscione “Stop deportazioni”, hanno fatto comizi volanti per informare i passeggeri in arrivo e in partenza di quanto stava accedendo. Dopo circa un’ora si sono allontanati scandendo slogan “No border, no nation, stop deportations!”.

Sabato 16 ottobre. Nel pomeriggio a Torino un gruppo di antirazzisti volantina al mercato di corso Brunelleschi angolo corso Francia. Il volantino “Il lager sotto casa” si apre con la domanda “lo sai che a due passi da qui c’è una prigione per lavoratori?”. 
Poi si trasferiscono davanti al CIE, dove, nonostante la pioggia battente, lanciano slogan e rivolgono saluti e musica ai prigionieri.

Pubblicato in C.I.E., cagliari, torino | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Un volo speciale per i ribelli di Elmas

Torino. Striscione “Lega assassina” sul monumento al Frejus e manichini nella fontana

Martedì 12 ottobre. “15.566 morti in mare. Lega assassina” questo lo striscione appeso nella notte sul monumento del “Frejus” in piazza Statuto.
Nella fontana sono stati gettati numerosi manichini bianchi, anonimi e senza volto come i tanti migranti che annegano in mare.

Continua a leggere

Pubblicato in cronache, torino | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Torino. Striscione “Lega assassina” sul monumento al Frejus e manichini nella fontana

Torino. “Lega=fascismo”: anarchici alla sbarra

“Che fine hanno fatto gli uomini donne e bambini fermati dalle navi che il governo italiano ha regalato alla Libia?
Moltissimi sono annegati mentre inseguivano il sogno di una vita migliore. Dal 1988 almeno 15.566 immigrati e profughi sono morti tentando di entrare in Europa.
Gli altri – bambini compresi – sono nelle galere libiche, dove insulti, botte, stupri sono pane quotidiano. Escono solo quelli che pagano. Fuori li aspettano il deserto e altri mercanti d’uomini. Tanti non ce la fanno e muoiono di fame e di sete.
Il governo italiano – con le sue leggi – li ha uccisi. La Lega – che propaganda  l’odio razzista – è responsabile di questa strage senza fine. Una strage di Stato.”

Questo il testo del manifesto affisso in città in occasione della seconda udienza del processo che vede alla sbarra due anarchici torinesi, accusati di aver minacciato e diffamato l’europarlamentare leghista Mario Borghezio, per aver detto e scritto che Borghezio è un fascista e un razzista.
Scarica qui il manifesto e qui il volantino.

L’appuntamento per tutti gli antirazzisti è giovedì 14 ottobre ore 11,30 in tribunale – corso Vittorio Emanuele 130 – aula 82 – ingresso 22 – primo piano. Borghezio sarà in aula a testimoniare: non lasciamolo solo! 

Aggiornamenti al 14 ottobre. La ritirata di Borghezio
All’ultimo minuto il PM rinuncia alla testimonianza dell’europalamentare leghista.
Borghezio si presenta lo stesso ma deve battere in ritirata davanti agli anarchici che lo accolgono con “Bella ciao”.
Leggi sotto la cronaca redatta dai compagni della FAI torinese.
Continua a leggere

Pubblicato in cronache, torino | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Torino. “Lega=fascismo”: anarchici alla sbarra

Tra scontri, evasioni e digiuni 29 polveriere pronte a esplodere

Scontri, evasioni, scioperi della fame, incendi. I centri per immigrati sono polveriere pronte a esplodere. Nel 2010 le rivolte hanno attraversato il Paese: da Gorizia a Brindisi, da Milano a Cagliari. Come già l’anno scorso, con sommosse estese da Torino a Lamezia Terme. La miccia? È stata innescata l’8 agosto 2009, quando il pacchetto sicurezza ha portato da due a sei mesi il tempo di detenzione nei Centri d’espulsione.
Questo l’incipit di un dossier pubblicato il 12 ottobre dal quotidiano Repubblica.
Continua a leggere

Pubblicato in cronache | Commenti disabilitati su Tra scontri, evasioni e digiuni 29 polveriere pronte a esplodere

Elmas. Devastato il CPA, occupato l’aeroporto

Lunedì 11 ottobre. Lo dicevamo da tempo. Il Centro di prima accoglienza di Elmas è una polveriera destinata ad esplodere. Il primo ottobre era andata in fumo una camerata, il 5 ottobre, un intero piano era stato danneggiato. Lunedì nel primo pomeriggio gli immigrati si sono impadroniti della palazzina. Alcuni hanno tentato la fuga, altri hanno invaso la pista dell’aeroporto civile di Elmas, dove è scoppiato il caos. Per ore è stata caccia all’uomo. Alla fine il bottino della polizia è stato di 11 immigrati, tutti arrestati e condotti in carcere. Gli altri non sono rimasti con le mani in mano: hanno fatto a pezzi tutto quello che potevano. Quando gli agenti dell’antisommossa sono riusciti ad espugnare l’ex caserma l’interno era un cumulo di macerie.
Gli antirazzisti di nobordersard hanno aperto lo striscione “libertà per i migranti” e letto un comunicato di solidarietà. Fermati dalla Pol-aria sono stati trattenuti in caserma per oltre due ore.

Martedì 12 ottobre. Undici immigrati, diversi fasciati ed ingessati, sono comparsi davanti al giudice che ne ha convalidato l’arresto, dando il nulla osta all’espulsione dopo il processo di primo grado fissato per il 15 e 16 ottobre.

Venerdì 15 e sabato 16 ottobre. Al tribunale di Cagliari era prevista la prima udienza del processo agli undici immigrati arrestati dopo la rivolta. Venerdì toccava ai primi due, sabato ai restanti 9. Ma il processo non è stato subito rinviato al 3 novembre, perché nessuno degli imputati si è presentato in aula. Secondo i legali dei nordafricani è possibile che il processo non si faccia mai, perché gli immigrati potrebbero già essere stati deportati. In fretta ed in silenzio. Perché nessuno parli, nemmeno in un aula di tribunale della resistenza dei senza carte. Colpevoli, sì. Colpevoli sin dalla nascita, colpevoli di essere poveri, colpevoli di cercare un futuro migliore.
Continua a leggere

Pubblicato in C.I.E., cagliari | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Elmas. Devastato il CPA, occupato l’aeroporto

Trieste. Antirazzisti contro i respingimenti in mare

A Trieste si svolge ogni anno la kermesse della Barcolana, gara velica che per tre giorni vede la città invasa da decine di migliaia di persone. Quest’anno gli attivisti del Comitato Primo Marzo hanno voluto ricordare che il mare non è solo un luogo di svago ma anche di morte. Sia venerdì 8 che domenica 10 ottobre si sono svolte iniziative pubbliche per denunciare la strage dei migranti nei mari che ogni giorno avviene nel mediterraneo.

Continua a leggere

Pubblicato in cronache, trieste | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Trieste. Antirazzisti contro i respingimenti in mare

L’Italia è in guerra. Un appello da Livorno

Ogni anno a Livorno la Brigata Paracadutisti Folgore assieme alle autorità civili celebra l’anniversario della battaglia di El Alamein. Quest’anno la celebrazione si svolgerà il 23 ottobre. Un’assemblea di organizzazioni politiche e sindacali ha promosso per quel giorno un corteo cittadino.
Gli anarchici toscani hanno lanciato un appello alla partecipazione. Contro la guerra. Quella che l’esercito italiano combatte in Afganistan, quella che governo e padroni combattono quotidianamente contro i lavoratori, gli studenti, gli immigrati. Le divise spesso sono le stesse.
Continua a leggere

Pubblicato in cronache, livorno | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su L’Italia è in guerra. Un appello da Livorno